Un plastico PaP (Punto a Punto: che significa, in parole povere, niente ovale), in Scala N (1:160), d'ispirazione "free lance". L'intenzione è quella di riprodurre una linea locale a binario unico che percorre una valle di fantasia situata in un comprensorio collinare e che collega tra loro vari centri e le piccole e medie industrie che sorgono nelle loro vicinanze. Il tutto è gestito dalla SAFEP (vedi logo qui sopra), una società ferroviaria inventata. Oltre che ai collegamenti passeggeri ampio spazio sarà quindi dedicato all'esercizio merci, con l'arrivo delle materie prime alle industrie della zona e la spedizione, rigorosamente su ferro, dei semilavorati e dei prodotti finiti verso gli scali di smistamento e i mercati di destinazione. Un progetto molto impegnativo per me che sono alle prime armi, che cercherò di illustrare passo per passo su questo blog, come già fanno con successo numerosi amici eNNisti i cui siti (e blog, soprattutto) sono elencati nella colonna in basso a destra

giovedì 13 marzo 2008

Il mio primo meeting FREMO

Gli amici di FREMO-ITALIA N si sono incontrati a Torrazza Piemonte dal 29 febbraio al 2 marzo per il consueto meeting annuale, al quale ho preso parte in veste di “osservatore” (ma mica tanto, poi) nella giornata di sabato primo marzo.

Si è trattato di un’esperienza veramente entusiasmante e istruttiva, durante la quale ho avuto modo di apprezzare anche praticamente la validità della filosofia che ho scelto in vista della progettazione e della realizzazione del mio impianto, una filosofia che predilige l’esercizio ferroviario rispetto agli altri settori in cui si articola il nostro hobby.

“Giocare” con i treni in questo caso non diventa un’attività fine a se stessa, ma risponde a precisi criteri di simulazione della realtà: macchinista, capotreno, dirigente unico, dirigente di movimento sono ruoli che assumono anche nel “gioco” un’importanza ben precisa, in nulla dissimile da quello che succede ogni giorno ancora oggi lungo una delle tante, piccole ferrovie concesse del nostro Paese.

A tale proposito ho avuto modo di confrontarmi alcuni giorni fa con l’amico Paolo Gassani, dirigente d’esercizio della Genova-Casella, al quale ho spiegato sommariamente le modalità di gioco applicate durante il meeting. «Sareste pronti a gestire la mia ferrovia», mi ha risposto, spiegandomi poi le norme per esercizio dei treni in vigore sul loro breve tracciato e facendomi notare come non differiscano affatto da quelle applicate dai “fremoicani” (fonogrammi e azionamento manuale degli scambi inclusi!).

Insomma, come avrete capito sono veramente contento di aver partecipato al meeting di Torrazza e di aver incontrato persone che, oltre ad essere valentissimi fermodellisti e a dimostrarsi davvero squisite sul piano umano, mi hanno fatto capire quanto l’hobby dei trenini abbia delle potenzialità di sviluppo ancora notevolissime.

Ma passiamo ora al fotoracconto della giornata di sabato, almeno di come l’ho vissuta io. Prima vi ricordo, tuttavia, che se siete interessati al mondo FREMO nella colonna blu a destra (alla voce “FREMO”) troverete alcuni link utili.

Ringrazio Stefania e Mario Vason per avermi cortesemente concesso l’utilizzo di alcune immagini.


Il Municipio di Torrazza Piemonte, sede del raduno FREMO


L'ingresso alla sala comunale seminterrata affittata per l'occasione


Una veduta del grande plastico modulare montato nel pomeriggio di venerdì


Lo schema del layout (©MARIO VASON): da una stazione di testa (Finale) si diramano due linee, una verso Valle, Gualtieri e Farnese (coulisse che simula il collegamento con il "resto del mondo"), l'altra verso Darsena Nuova, Poggionovo e l'impianto industriale di Cartiera


Dopo aver consultato le carte carro e gli ordini di carico preparati in precedenza Alex è intento alla composizione dei convogli merci (in primo piano, Denny)


Alex, Andrea (al centro) e Mario consultano l'orario grafico appeso al muro davanti alla postazione del DU (dirigente unico), responsabile della circolazione dei convogli su tutto l'impianto


La prima sessione sta per avere inizio: i convogli merci e passeggeri sono schierati ai "nastri di partenza" sulla coulisse di Farnese


Ultimi conciliaboli prima del via: si assegnano i ruoli


Denny e Mario (a destra) provano i collegamenti radio con il DU di turno...


...già pronto alla sua postazione


Da "osservatore" a... osservato. Sono stato assegnato in qualità di macchinista a un convoglio merci in partenza da Farnese. Il mio capotreno, Andrea, mi spiega come funzioneno gli "ordini di carico", necessari per sapere dove smistare ogni singolo carro merce


Il momento è storico e l'emozione altissima: lokmaus in mano (l'impianto è tutto digitalizzato), faccio partire il primo, vero treno della mia vita


Il treno arriva nella stazione di Gualtieri...


...dove effettuiamo manovre per smistare alcuni carri (ne approfitto per ringraziare Andrea, senza i cui consigli - e interventi - non avrei saputo che pesci pigliare)


Il convoglio arriva a Finale sotto lo sguardo vigile di Antonio, dirigente di movimento in questo importante snodo


Arrivo a Poggionovo. La mia esultanza è probabilmente dovuta al fatto che siamo riusciti ad arrivare in perfetto orario (ma non ci giurerei)


Lo smistamento dei carri a Cartiera


4 commenti:

Andrea ha detto...

Mi piace l'idea del fremo racconto sembra un fotoromanzo.

Andrea "Massimo Ciavarro" Barella

Alex Corsico ha detto...

Paolo secondo Te da dove abbiamo preso l'idea di gestire la linea in quel modo? :)

La prossima volta inviteremo anche Paolo Gassani oppure gli faremo una "dimostrazione" sulla sua Ferrovia.

Bello il racconto!!!!!!

Mario ha detto...

Bravo Paolo,
mi sono divertito molto a leggere il tuo racconto...mica per nulla sei Caporedattore :)

Donato ha detto...

Mentre leggevo sembrava quasi essere lì....chissa se un giorno riuscirò a scchiodarmi dal profondo sud e partecipare a questi raduni.