Un plastico PaP (Punto a Punto: che significa, in parole povere, niente ovale), in Scala N (1:160), d'ispirazione "free lance". L'intenzione è quella di riprodurre una linea locale a binario unico che percorre una valle di fantasia situata in un comprensorio collinare e che collega tra loro vari centri e le piccole e medie industrie che sorgono nelle loro vicinanze. Il tutto è gestito dalla SAFEP (vedi logo qui sopra), una società ferroviaria inventata. Oltre che ai collegamenti passeggeri ampio spazio sarà quindi dedicato all'esercizio merci, con l'arrivo delle materie prime alle industrie della zona e la spedizione, rigorosamente su ferro, dei semilavorati e dei prodotti finiti verso gli scali di smistamento e i mercati di destinazione. Un progetto molto impegnativo per me che sono alle prime armi, che cercherò di illustrare passo per passo su questo blog, come già fanno con successo numerosi amici eNNisti i cui siti (e blog, soprattutto) sono elencati nella colonna in basso a destra

martedì 23 settembre 2008

MODULO FREMO-Subterrain (4a parte)

La costruzione della struttura dei culvert (vedi) era funzionale al completamento del subterrain in quella che chiamo la "zona ovest" del modulo, che comprende anche il canale irriguo che costeggia la strada.

"Zona ovest": Il terreno

Per ricavare il terreno in un solo blocco di polistirolo ad alta densità è stato necessario costruire prima una dima in cartoncino.

Appoggiato il modulo sul foglio di cartoncino si traccia la sagoma del pezzo da ricavare

Si procede al taglio

Il primo "abbozzo" della dima

Si inserisce il cartoncino sagomato nello spazio all'interno del modulo per verificare che tutto vada bene

Si piazzano i culvert e la sagoma del canale ricavata ritagliando il progetto cartaceo originario e si tracciano i contorni delle sponde nella zona dei culvert

La dima pronta per il taglio

La dima tagliata e il "collaudo" finale

Passare dalla dima al pezzo finale è semplice

Vista dall'alto e di prospetto dell'ultimo pezzo del terreno incollato al suo posto

"Zona ovest": le sponde del canale

E' stato quindi necessario ricavare e modellare le sponde del canale, conferendo a esse l'inclinazione caratteristica di queste parti di terreno.

I due pezzi che completano la sponda est del canale (quella, per intendersi, dalla parte della strada) ricavati anch'essi nel polistirolo ad alta densità

Per incollare saldamente questi due pezzi in una zona piena di "vuoti" ho preparato una semplice armatura con alcuni stuzzicadenti fissati sul bordo del pezzo di legno che funge da fondo del canale. Ho praticato dei fori passanti con il minitrapano (punta da 1,3 se non ricordo male), quindi ho infilato i pezzi di stuzzicadenti tagliati a misura (23-25 mm) dopo averli spalmati di colla vinilica; infine, non si vede nelle immagini, sul lato opposto ho dato per precauzione dei "punti" di colla a caldo. Nella seconda immagine (centrale), l'abbondate passata di colla vinilica precedente l'incollaggio del pezzo (terza immagine)

I due pezzi fissati e tenuti in posizione con rimedi estemporanei

La parte finale del lavoro consiste nel sagomare l'inclinazione delle sponde con un taglierino (ho usato vari tipi di lame)...

... e nel sagomare sul bordo in legno del modulo delle aperture che seguono la conformazione del canale medesimo, per dare un'idea di continuità allo scorrere dell'acqua

Anche per oggi termino qui. Prossimamente un nuovo fotoracconto passo per passo relativo alle fasi successive e al completamento del subterrain.

5 commenti:

Lucashark ha detto...

Bravo bravo!!!
Vedo che stai procedendo in maniera più che egregia!!!
Complimenti.
Luca

Denny ha detto...

Paolo, che gran lavorone! Il tuo modulo sta prendendo sempre più forma, e che forma! :)

Geniale l'idea degli stuzzicadenti come armatura. Bravo!

Mario ha detto...

Bene bene, ora che il culvert è in posizione, aspetto di vederlo ricoperto di scenery...
Bravo Paolo!!!

Alex Corsico ha detto...

Bravo Paolo, ma devo farti degli appunti "tecnici reali", ma che non inficaiano nel lavoro modellistico.

a) le sponde del canale sono "troppo ripide" tieni presente che l'inclinazione anche per le sponde delle rogge sono circa 60° altrimenti la terra ricaderebbe nel letto della stessa roggia.

b) la posizione del culvert è troppo bassa rispetto al piano di rotolamento, al vero si sarebbe costruito un ponticello anche perchè la scarpata del rilevato ferroviario sembra che termini proprio sopra al culvert, in questo caso si sarebbe costruito un piccolo muro di contenimento sopra a l manufatto di cemento.
I culvert normalmente si usano per sottopassare le strade ferrate o no quando queste vengono attraversate quasi a raso, altrimenti si usano altri metodi come tombini o ponticelli.

Per il resto stai facendo un lavorone bravo!

Anonimo ha detto...

La dima è una vera fi...nezza!
Se ti dico con quale tecnica ho realizzato io il terreno (polistirolo ad alta densità) sui miei moduli ho paura che non mi saluti più. In ogni caso trovo che la carta (da quella del quotidiano a quella da cucina), con cui rivestire il polistirolo, sono un'ottima calce.
Ciao Paolo e buon diveritmento
trenar2004