Un plastico PaP (Punto a Punto: che significa, in parole povere, niente ovale), in Scala N (1:160), d'ispirazione "free lance". L'intenzione è quella di riprodurre una linea locale a binario unico che percorre una valle di fantasia situata in un comprensorio collinare e che collega tra loro vari centri e le piccole e medie industrie che sorgono nelle loro vicinanze. Il tutto è gestito dalla SAFEP (vedi logo qui sopra), una società ferroviaria inventata. Oltre che ai collegamenti passeggeri ampio spazio sarà quindi dedicato all'esercizio merci, con l'arrivo delle materie prime alle industrie della zona e la spedizione, rigorosamente su ferro, dei semilavorati e dei prodotti finiti verso gli scali di smistamento e i mercati di destinazione. Un progetto molto impegnativo per me che sono alle prime armi, che cercherò di illustrare passo per passo su questo blog, come già fanno con successo numerosi amici eNNisti i cui siti (e blog, soprattutto) sono elencati nella colonna in basso a destra

venerdì 30 gennaio 2009

MODULO FREMO-Ground cover (2a parte)

Il fondo del canale

Dopo aver posizionato i culvert sono passato alla realizzazione del terreno sul fondo e sulle sponde del canale, terreno su cui poi verrà colata la vernice sintetica trasparente che andrà a simulare l'acqua. Tra le varie "ricette" prese in esame per l'esecuzione di questo particolare del modulo (e senza escluderne altre altrettanto efficaci che mi riprometto di sperimentare in altre zone) mi è parsa particolarmente versatile e di facile esecuzione quella della "pasta di legno", di cui parla
Mario Scuderi (alias marioscd) del CMP (Club Modellismo Pavese) sul sito Trenoincasa, che potete trovare a questo link. Passiamo senza indugio al fotoracconto...

Cominciamo dagli ingredienti che ho usato:
1) segatura rimediata dagli scarti di lavorazione di un rivendita di legname, che è stata portata, attraverso un setaccio per zucchero a velo professionale, a una granulometria di
500 μm (500 micron, ovvero mezzo millimetro)
2) terra d'ombra bruciata (quella più scura) acquistata in un negozio di belle arti
3) miscela di acqua e colla vinilica al 50%

Ho versato in una ciotola (quella nella foto è in gomma, acquistata presso un magazzino di articoli per restauratori di Milano) prima la segatura...

... quindi, ovviamente in quantità minore, la terra d'ombra bruciata

Ho quindi amalgamato bene aggiustando la dose di terra colorante (tenete conto che per il fondo di un canale d'irrigazione serve una tonalità piuttosto scura)...

... e successivamente aggiunto con gradualità la miscela di acqua e colla...

... fino a ottenere un impasto piuttosto denso, adatto per quella che marioscd chiama una "lavorazione a spessore"

Ho quindi provveduto alla stesura dell'impasto prima sul fondo del canale...

... quindi sulle pareti laterali

Questo è il risultato finale: le prime due foto in altro sono state scattate appena finito il lavoro, le successive due (l'ultima delle quali mostruosamente sfocata) a distanza di circa un mese, a impasto ormai completamente secco (per asciugarsi ha impiegato non più di 48 ore)

Considerazioni finali: il materiale si presta molto, è super economico, facilmente spalmabile e consente correzioni e rimodellazioni per diverse ore; inoltre, se riposto in un barattolino a tenuta d'aria, si conserva per settimane (l'11 gennaio, più di due mesi dopo averlo impastato, era ancora bello morbido). Per quanto riguarda la resa "paesaggistica", ritengo che riproduca molto bene il terreno... Ma questo è il giudizio di un principiante, quindi agli esperti l'ardua sentenza (tenete comunque conto che dal vero è meglio che in foto, soprattutto vista la qualità non certo eccelsa delle immagini).



Nessun commento: